Zemidjan

…ma oramai é già zem e basta. In fon, la lingua più parlata in Benin, zemidjan vuol dire "portami veloce"…wikipedia dice che vuole dire anche "prendimi bruscamente", ma qui nessuno lo sa. In ogni caso gli zem sono i "taxi" di qui. Sono dei tipi con una maglietta gialla che girano per tutta la città in moto (o motorino). Tu gli fai un fischio, un psst psst un po forte, schiocchi le labbra o semplicemente gli dici "uei zem" e lui si ferma. Gli spieghi dove devi andare e per un prezzo oscillante tra i 15 e i 60 centesimi di euro (in funzione della distanza, della tua capacità contrattuale, dell’orario e della simpatia che fai al conducente) lui ti ci porta. Lo zem puo’ portare da una a tre persone (oltre al conducente), questa volta in funzione della taglia dei passeggeri. E’ chiaro che quando il passeggero é la tipica mama africana che pesa tra i 100 e i 200 kg lo zem la caricherà da sola e impennerà pure un pochino. I bambini che vanno a scuola ci salgono facilmente in tre, magari accompagnati da un adulto (cinque persone in tutto sulla moto!). Gli zem sono i padroni indiscussi della strada. Poi ci sono tante tante tante altre moto e qualche macchina.
Questa mattina faceva un po più fresco degli altri giorni. Nulla di preoccupante, siamo comunque sui 20 gradi. E’ eccezionale vedere come gli isiraider locali affrontino queste temperature, per il loro rialfiling estreme. Al semaforo il conducente poco coperto comincia a sfergarsi le braccia ed abbracciarsi la pancia per scaldarsi. Quello con la felpa soffricchia, ma non ha bisogno di sfregarsi. Quello con il piumino é davvero contento. Ricordo che l’anno scorso a Dakar risi 10 minuti vedendo un tipo in moto con una meravigliosa tuta da sci verde scintillante. Risi un sacco per due motivi: c’erano 20 gradi e un bellissimo sole, e quindi la tuta imbottita sembrava a dir poco eccessiva; ma risi sopratutto perché quella stessa tuta mi aveva già fatto ridere, oramai 10 anni fa, addosso a un caro amico sugli impianti sciistici della Val di Funes (l’amico ai tempi era molto capelluto, ma non facciamo nomi). La tuta in questione era davvero brutta, sembrava uscita da un film degli anni 70. Il senegalese invece si sentiva fighissimo, lo si capiva da come si guardava in giro…e in effetti credo riscuotesse un certo successo…de gustibus…
Vedendo queste scene pero’ penso anche a Mbaye, il Senegalese che vende i giornali in città studi a Milano. Penso a quanto lui e tutti i suoi colleghi soffrano il freddo milanese in questo momento.
Torniamo alla giungla che é il traffico di Cotonou. I miei isiraider preferiti sono le mamas …queste signorone enormi, avvolte nei loro coloratissimi bubu, con l’aria un po incazzata quando guidano e i sorrisi più belli dell’Africa quando vai a casa loro… Spesso per stare sulla moto le mamas devono tirare un po su la gonna, mostrando queste poderosissime gambone. Lo zem che attende al semaforo accanto alla mamon entra in fissa su queste mastodontiche gambe. Sempre. Più la gamba é grossa più lo zem é distratto e contento. Gli altri zem, che magari non hanno la stessa visuale, fissano invece il semaforo. Appena il semaforo divente verde lo zem, e con lui tutti gli altri mezzi in attesa, comincia a suonare. Giuro, non accellera, suona il clacson. Lo zem in fissa sulle gambe invece accellera per una sorta di automatismo e il traffico comincia a scorrere. Quanto sto raccontando é la quotidianità. Lo scrivo dopo due settimane e mezzo che sono qui e prendo lo zem come minimo 4 volte al giorno.
Ieri sono riuscito a fare una bella chiacchierata con il mio zem. Non se la passano poi cosi male…decisamente meglio che i tassisti a Dakar. La moto é di loro proprietà, e già questo é un bel vantaggio se penso che i tassisti di Dakar dovevano dare più della metà del magro ricavato giornaliero al proprietario (le patron) della macchina. Lo zem lavora generalmente dalle 9 alle 17, concedendosi lunghe pause (il tassista si fa minimo 12 ore). Due ore meno di me! Di media guadagna circa 4000 CFA al giorno (6 euri), che per Cotonou é un bell’andare.
Insomma, se per caso con il lavoro dovesse andare male, fare lo zemidjan potrebbe non essere cosi male…

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3 Responses to Zemidjan

  1. Ale says:

    tommi il tuo blog è bellissimo bravo bravo bravo!
    qui si cucina
    ora si mangia
    a presto
    baci

  2. Checco says:

    Ciao Tommi!
    Complimenti per il blog! Ti ho già messo tra i link di Negramario. Ci manca un terzo blog e poi facciamo il network dei cooperanti.
    Buona giornata!

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