Saturday night

La serata di venerdi é finita alle
4…alle 10 il mio telefono squilla…ma perché non l’ho spento?!?!…ah si, il
mal di testa allucinante che ho mettendo giù il primo piede dal letto mi fa
capire perché non l’ho spento. E’ Marcelline…la casa che dovevamo vedere il
giorno prima…vieni subito che c’é il guardiano con le chiavi. Ok
arrivo..rapida doccia, uso il mitico bagno schiuma "landemain
difficile-anti hangover bath foam"…non sortisce alcun effetto. La casa
non é male, ma un paio di difettucci mi bloccano. Poca luce al piano sopra e
nessun ventilatore…pero’ é bellina, vicino all’ufficio. Il tour con Marcelline
é già finito. Pas grave, Daniele dovrebbe essere già sveglio, che doveva andare
a giocare a tennis; posso raggiungerlo…vado a vedere il quartiere in cui abita e la sua casa…e
finalmente vedro’ anche il mare. Decido di cronometrare la corsa sullo zem, per
capire quanto dista e quanto prima dovrei svegliarmi per arrivare in ufficio se
volessi abitare li. In 10 minuti 13 secondi e 98 centesimi sono li. Pensavo fosse
più lontanto, un punto a favore del quartiere "Fidjerossé". La casa
di Daniele é enorme…ha una terrazza meravigliosa…e si vede il mare…la
spiaggia é lunghissima, si arriva quasi fino al togo. E’ larga. E’ bellissima.
Chiamo subito Marcelline: se hai qualche casa in affitto anche qui, lunedi veniamo a vederle. Cosa
sono 10 minuti di moto? Mettiamo anche 15…all’università facevo tutti i
giorni mezz’ora di bici…qui c’é il mare, le case che costano la metà, il
quartiere un po’ più popolare…forse qualche taglio di corrente in
più…pero’….uff, quanti fattori da prendere in considerazione nella scelta! Mi chiama
Caroline, che propone di andare in un posto sulla laguna..io qui non conosco
nulla, la faccio parlare con Daniele,che almeno si mettono d’accordo..neanche
Daniele conosce il posto, ma almeno capisce come andarci. Facciamo un
lunghissimo lungo mare e posso davvero apprezzare la spiaggia…é lunghissima,
larghissima e il mare ha un colore meraviglioso. Dopo 14 km di pista lungo il
mare giriamo sulla destra, sempre sullo sterrato, per arrivare davanti al
cartello "bab’s dog"…una barchetta bellissima ci conduce attraverso
un corridoio scavato tra le mangrovie…sembrano quelle immagini dei film, il Vietnam, i canali; sbuchiamo in una laguna larghissima…attracchiamo
su un pontile galleggiante…é la casa di Dominic, un belga un po pazzo, che ha
venduto tutto quello che aveva in Belgio (un teatro con annessi e connessi) per
realizzare il suo sogno. Costruirsi interamente la casa, pezzo a pezzo, e farla
come l’ha sempre sognata. C’é riuscito..accipicchia se c’é riuscito…la casa é
meravigliosa, non avevo mai visto nulla del genere…e poi la pace, lontano dal
casino delle moto e motorini di Cotonou! Ha costruito un bar nel mezzo del
giardino…un bancone meraviglioso…e i giochi per i bambini, il recinto con
gli asini, il campo da bocce…che meraviglia! Mangiamo delle brochette di
maiale..tra un pezzo di carne e l’altro dei piccoli peperoni…ne mangio uno
intero…altro che perperoni…divento rosso, poi bordeaux, era un peperoncino…talmente
piccante che mi gira le testa e perdo il senso del gusto fino a sera. Dopo
pranzo, partitone a bocce e giro per la laguna sulle canoe…che pace…sono felicissimo,
questo posto mi fa impazzire!


Quando arrivo a casa Gaetan e Constanza stanno già
cucinando…del resto son già le otto! Stasera festa a casa, saremo in
undici!La festa degenera rapidamente, in particolare per colpa di Gaetan.
Gaetan in questo periodo non puo’ bere…in verità non lo sa ancora, deve fare
delle analisi…tra poco torna in Belgio e saprà. Per ora non beve, ma si
diverte molto a vedere la gente ubriaca…quindi porta su tutte le bottigile di
alcool forte che ha e ne serve a tutti. Alle 4 siamo tutti sbronzi e qualche
folle lancia l’idea "tutti en boite de nuit"…e cosi fu. Arriviamo
davanti alla discoteca "2001", scendiamo dalla macchina, e in meno di
un secondo la camionetta della polizia che passava accanto a noi, vedendo 8
bianchi tutti insieme, non puo’ lasciarsi sfuggire l’occasione e inchioda
accanto alle nostre macchine. Documenti! Vincent, autista di una delle due
macchine non ha alcun documento e si incazza subito con la polizia. Un po
perché é alticcio, ma sopratutto perché, come precedentemente mi aveva
raccontato, viene fermato quasi ogni giorno. Li insulta un po e questi lo
caricano sulla camionetta…dopo mezz’ora di discussioni capiamo che é meglio
che noi altri ci si sposti, cosi la polizia potrà chiedere la sua tangentina e
lasciare Vincent libero…e a chiederla davanti a noi sembra che si
imbarazzino. Nel frattempo Caroline era stata chiusa in macchina…troppo
sbronza per farla vedere ai poliziotti o portarla in discoteca. Purtroppo é
chiusa dentro a chiave, e non riesce a trovare il modo per aprire la portiera…non puo’ fare a meno di vomitare in macchina. Verso
le 5 Vincent é finalmente libero ed entriamo nella discoteca. Siamo gli unici
bianchi e in particolare Constanza é l’unica donna bianca. In 5 minuti é
circondata da gente che le fa la corte…Constanza sa come gestire queste
situazioni: si fa offrire da bere, e dopo un minuto dice al suo spasimante di
essere in Benin con suo marito. Al che questo si allontana quasi spaventato.
Alle 7 usciamo dalla discoteca. In macchina con noi c’é Caroline, che puzza in
maniera terribile…faccio tutto il viaggio con la testa fuori dal finestrino.
Arrivati a casa Muhammed il guardiano é già sveglio, e ci guarda con un sorriso
complice.

 

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